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FORMAZIONE

Brad Mehldau piano, Fender Rhodes
Mark Guiliana batteria

Brad Mehldau non è “solo” uno dei pianisti del gotha del jazz internazionale ma è anche un sicuro punto di riferimento per la sperimentazione della musica contemporanea. Dopo un lungo percorso, nel quale ha privilegiato la formazione in trio (centinaia i progetti con questo organico) non si può non ricordare tra i suoi migliori lavori il celeberrimo Elegiac Cycle, concept album per piano solo. Negli anni recenti, Mehldau si avvicina al duo, senza preclusioni di genere o stilistiche. A cominciare dalle collaborazioni con le cantanti classiche Renée Fleming e Anne Sofie von Otter e con il grande Pat Metheny, Brad Mehldau continua la sua sperimentazione contemporanea con uno sguardo all’elettronica. A Udin&Jazz il concetto di duo si trasfigura ulteriormente: Mehldau, oltre a scegliere la tastiera elettronica (Fender Rhodes) e il sintetizzatore, si affianca a un batterista di prim’ordine che lo accompagna nel medesimo percorso. Anche Mark Guiliana affida, infatti, all’elettronica una parte della la sezione ritmica. Così scrive di lui il Time Out London: “che succede quando ai maestri dell’hard bop – i batteristi Elvin Jones e Art Blakey – si aggiunge una drum machine Roland degli anni Ottanta, si divide per J Dilla e si moltiplica per la potenza di Squarepusher? Mark Guiliana!”. Preciso come una macchina percussiva, ma selvaggio nel più perfetto stile jungle, Guiliana compone insieme a Mehldau una musica che racchiude la quintessenza dello spirito dance-funk dei primi anni ’70, in una moderna chiave jazzistica. Un duo stellare, dunque, che restituisce umanità e sentimento all’elettronica, attingendo da ogni possibile suggestione musicale.

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